La Famiglia

La famiglia Gera, nobile famiglia originaria dell’alto Cadore dove tuttora conserva la sua dimora storica (Castello dei Da Camino, Comelico), discende da Niccolò Gera, nipote del Patriarca di Aquileia Pietro Gera (1299). Da dati di archivio si evince che agli inizi del 1500 Giovanni Battista Gera era già una figura eminente in Comelico. Seguirono illustri personaggi in campo culturale e religioso come Bartolomeo (1602-81) vescovo di Feltre dal 1664.

Grazie ai grandi possedimenti boschivi i Gera divennero fornitotri di legname alla Serenissima e si impegnarono in attività professionali e imprenditoriali di grande spicco.

Nella seconda metà del 1700 la famiglia si stabilisce a Conegliano.

Nel contesto della fine della dominazione veneziana e dell’inizio di quella austriaca, Bartolomeo Gera (1769-1848), figlio di Giuseppe e Antonietta Miari, architetto e personaggio di spicco nell'élite culturale del tardo settecento coneglianese, decide di costruire sulle antiche mura di fortificazione, poste a difesa del castello alle pendici del Colle di Giano, una villa come la palladiana Malcontenta.

Ma Bartolomeo Gera non vuole che la sua villa sia nascosta dalla vegetazione del lungo Brenta, bensì librata in alto, come il Partenone: non solo un'abitazione, ma un luogo di incontro per gli amici artisti e letterati; più che una villa vera e propria, un luogo di piacere, forse, anche se le fonti sono discordanti, un tempio massonico. Per la realizzazione dell'opera Bartolomeo Gera incarica l'amico Giuseppe Jappelli (Venezia 1783-1852), eminente architetto neoclassico e paesaggista romantico.